Sabadì è il giorno che forse non esiste, il giorno in cui si gustano le cose e si percepiscono nella loro essenza.
E se Sabadì non fosse solo un tempo dell’anima, ma uno spazio? Sarebbe qualsiasi luogo che ci permette di entrare in contatto con noi stessi. Un luogo dove la bellezza è protagonista, che si riconosce perché è lì che regna l’armonia. Un luogo che spesso appartiene alla natura incontaminata, ma che possiamo ritrovare anche dove l’intervento dell’uomo è stato governato dalla ricerca della bellezza, dal perfezionismo, e dove il risultato è un equilibrio che conduce all’essenza delle cose e di noi stessi.
Perché, in fin dei conti, tempo e luogo sono mezzi, ma il fine ultimo è essere liberi, nel senso più alto che può assumere la libertà per noi.
I luoghi di Sabadì, a Modica, Noto e Ortigia, sono luoghi di bellezza, importanti per quello che evocano. Sulle pareti dei negozi si leggono le parole Tempo e Bellezza ed è raffigurato un volo di rondini, per rappresentare la tensione verso la libertà.
Modica è stato il primo luogo in cui la ricerca di bellezza di Sabadì è diventata realtà, con l’apertura della prima bottega e il recupero degli Orti di San Giorgio, sette giardini che circondano il Duomo e che prima della ristrutturazione versavano in stato di abbandono. Oggi questo luogo simbolo del barocco siciliano è stato restituito alla città e ospita mostre, concerti, attività culturali e il Bar Sabadì.
A Modica i nostri ospiti possono soggiornare nelle Stanze del Cioccolato, sette camere con vista privilegiata sul Duomo, in cui la giornata inizia con una ricca colazione tipica siciliana. E dopo il soggiorno e la visita agli Orti, l’esperienza continua nella bottega e nella cantina di affinamento, la prima al mondo dedicata al cioccolato.
Chi entra in bottega ritrova la volontà di condividere un’esperienza di bellezza: il cioccolato non è disposto a scaffale, ma su un tavolo intorno cui si può girare liberamente, per toccare e scoprire. La degustazione avviene in cantina: è qui che il cioccolato viene aromatizzato attraverso il contatto con tabacchi, te, fiori, erbe, resine, spezie e in barrique.
Il risultato di questo processo è il nostro cioccolato: un’espressione della sospensione dalla quotidianità frenetica per ritrovare il contatto con i propri ritmi, perché invita a un consumo lento e consapevole, offrendo al palato diversi livelli di lettura. Solo con il giusto tempo si può gustare a pieno.